sabato 28 luglio 2007

Il mondo del Tomo: Americhe (storia generale)

Storia Generale: l'America del sud ha visto nel passato la formazione di grandi imperi, che tuttavia sono stati tutti spazzati via dai conquistadores europei. Al giorno d'oggi l'america del sud è divisa in vari stati, alcuni indipendenti, altri colonie di Spagna e Portogallo.

Nell'america del nord, invece, pur dopo aver spazzato via le tribù alloctone, inglesi francesi e olandesi si diedero guerra, finché rimasero soltanto gli inglesi a dominare in quelle regioni centrali, e i francesi si ritiravano a nord, in Canada. Poi però i coloni inglesi si ribellarono alla madrepatria, e dopo una lunga guerra si dichiararono indipendenti: nacquero allora i primi Stati Uniti d'America.

Gli americani prima combatterono con quel che rimaneva delle nazioni indiane nella loro espansione verso ovest, poi anche tra di loro, tra stati atlantici del nord e del sud, finché tutto il paese non divenne uno, unito in una federazione. Il paese era forte e immenso, pieno di risorse naturali e di uomini duri, e presto divenne il motore principale dell'economia mondiale.

Tuttavia nell'anno 1929, dopo che la Prima Guerra Mondiale aveva devastato l'Europa e che la posizione degli Stati Uniti diveniva di primo piano nel mondo, il meccanismo "perfetto" del capitalismo subì un tracollo impensato, e in pochi giorni il paese fu sull'orlo della bancarotta economica. Nel clima di incertezza e di caos scoppiarono i primi tumulti in varie città, per prima New York, e di fronte all'impotenza dello stato di porre rimedio al crack economico milioni di americano scesero in strada. Ne vennero scontri e violenze, e la tensione crebbe a tal punto che alcuni stati dell'Ovest, primo fra tutti il Texas, si dichiararono indipendenti e lasciarono l'Unione. Molti altri paesi seguirono questo esempio, e presto si arrivò a una Seconda Guerra Civile Americana, che costò milioni di vittime e prostrò il paese; alla fine si formarono 8 associazioni di stati indipendenti le une dalle altre. Così avvenne che nessuno giunse in aiuto degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, e l'Europa cadde in mano ai nazisti.

L'America perse il suo ruolo di paese egemone nel mondo, ma tanto si lavorò nei vari stati e tanto si produsse che presto i prodotti americani invasero il mercato di tutto il mondo; cosicchè, pur disuniti, gli Stati Americani sono divenuti uno dei quattro grandi blocchi di potere del mondo: gli Stati Americani, appunto, uniti solo dal punto di vista della religione cattolica cristiana, con le loro colonie in Bolivia, Argentina, Paraguay, Uruguay e Cile, l'Impero Russo, cristiano ortodosso, l'Impero Meccanico di Babilonia, con le sue colonie nell'Africa centrale, pagano, l'Impero Nazista, con le sue colonie Portoghesi in Brasile, Francesi in Congo, Centrafica e Guyana, Spagnole in Venezuela, Colombia, Ecuador e Perù, Inglesi in India, Filippine, Australia, Sud Africa... unito soltanto dalla paura.

Il mondo del Tomo: Africa

Il Nord Africa è sotto il controllo del Regno di Numidia, mentre la fascia centrale sub-sahariana è sede di colonie babilonesi (Sudan, Centroafrica, Nigeria, Costa d'Avorio, paesi poverissimi, ma ottimi serbatoi di schiavi per l'Impero); oltre al Congo e il Centroafrica, colonie francesi, e il Sud Africa, colonia prima olandese poi inglese, il resto del continente è diviso negli stati che sono stati decisi dopo la Seconda Guerra Mondiale, e il microcosmo delle innumerevoli tribù e divisioni etniche non venne minimamente tenuto in conto dalle potenze mondiali, tanto che nei vari paesi di anno in anno continuano le guerre civili e i massacri etnici.

Le varie superpotenze curano la stabilità politica soltanto dei territori che hanno sotto il loro diretto o indiretto controllo, per il resto alimentano il fiorente mercato delle armi e degli aiuti medici negli altri paesi sconvolti dalla guerra.
La terra di Africa nasconde immense ricchezze nel suo sottosuolo ed è ricoperta di savane sterminate, giungle impenetrabili che nascondono misteri indicibili, deserti di sabbia e di pietre dove vissero al tempo di Atlantide fiorenti civiltà.

L'Africa è quindi terra di predoni e di schiavisti, di avventurieri senza scrupoli e di fieri odi tribali, ma anche una terra di generosi missionari e di coraggiose popolazioni negre, e non sono pochi quelli che vorrebbero riportare la pace nel continente dilaniato dalla violenza e dalla povertà.

Il mondo del Tomo: Oceania

L'Australia e le isole dell'Oceania fanno parte del cosiddetto Impero di Oceania, vecchia colonia inglese, poi colonia penale, infine terra di conquista per i giovani rampolli delle famiglie aristocratiche inglesi. E' una terra immensa e deserta, selvaggia e ricca di risorse naturali; tutta la lana e la carne inglesi vengono da queste regioni.

Ufficialmente l'Impero di Oceania è proprietà della corona inglese, ma esistono sul territorio dei Governatori per ogni provincia che sono essenzialmente autonomi, anche se inizialmente erano tutti uomini provenienti dalla madrepatria, appartenenti alle classi aristocratiche, che però ora formano potenti famiglie oligarchiche autoctone.

Oltre alla popolazione bianca esistono in Oceania anche i pronipoti di coloro che abitarono fin dai tempi remoti queste regioni, i cosiddetti aborigeni australiani, i quali non posseggono alcun diritto né su loro stessi né sulla terra che un tempo era loro. In verità essi non considerano come l'uomo bianco la terra come una proprietà privata, ma hanno strani riti e credenze, generalmente considerati sciocche superstizioni dai bianchi, e ritengono la terra un insieme di segni e simboli e di sogni. Prima che arrivassero i colonizzatori occidentali essi avevano una sia pur “primitiva” concezione della proprietà, che però contemplava una gestione comunitaria degli amplissimi spazi a loro disposizione; in realtà essi si considerano soltanto come usufruttori a tempo determinato della terra che è stata loro concessa, a detta loro, dagli dei, e che un giorno dovrebbero tornare per reclamarla.

Gli aborigeni conoscono potenti magie e segreti, che hanno ereditato dalla grande civiltà che un tempo sorgeva nel grande giardino dell'Eden che era l'Australia, centro di un Impero mondiale, il perduto continente di Mu; sono essi infatti i resti di quello che fu un immenso e immortale regno dal potere e dalla tecnologia superiori, che venne completamente distrutto e reso deserto in soli sette giorni dal fuoco, durante la fine della spaventosa guerra con l'Impero di Atlantide. Gli aborigeni ricordano confusamente nei loro miti quel tempo ancestrale, e attendono che la terra venga reclamata dai signori di Mu quando torneranno. Per questo odiano i bianchi che hanno usurpato la terra che non è loro, e che scavano tra le rovine calcificate dal fuoco delle città preistoriche di Mu disturbando gli antenati, in cerca di preziose conoscenze e tesori.

Il mondo del Tomo: Paesi dell'Ordine Teutonico

Questa fascia di ducati che sorge nel pieno del territorio dell'Impero Russo furono fondati a metà del 1100 d. C. da alcuni cavalieri tedeschi teutonici, che essendo figli di secondo grado all'interno della rigida costruzione ereditaria germanica non potevano accedere all'eredità e alle terre paterne, e neppure ai benefici che l'Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico poteva offrire loro, visto che non c'era posto per loro in mezzo ai vassalli di antica formazione.

Tali cavalieri si riunirono in una poderosa associazione guerriera, e cercarono fortuna a est, verso il nord: allora l'Impero Russo era in piena formazione, e non fu difficile impossessarsi di quelle regioni che ancora al giorno d'oggi controllano. Infatti questi paesi vennero riconquistati dopo le sfortunate campagne del '300 e del '500 che miravano a conquistare tutta la Russia, dalle quali i Cavalieri tornarono molto indeboliti. Prima, nel 1657, vennero invasi e conquistati dall'Heimskringla, e poi dai Russi nel 1875.

Ma la Rivoluzione di Ottobre del 1918 provocò un tale disastro e un tale sconvolgimento all'intero dell'Impero che i fuoriusciti teutonici che ancora formavano una congrega potente e ricca (le loro ricchezze infatti erano custodite in parte in Svizzera), e non avevano mai smesso di interessarsi agli affari politici del mondo per tornare in possesso del loro paese, rientrarono in gran segreto a Kalinigrad (la loro capitale) e diedero vita a un colpo di stato.

L'Ordine riuscì a sopravvivere alla Seconda Guerra Mondiale grazie all'aiuto nazista e ancora oggi costituisce una dolorosa spina nel fianco dell'Impero Russo. I Teutonici sono sprezzanti e feroci, e posseggono la tecnologia messa a loro disposizione dall'amica Germania; la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia della povertà, specie nelle campagne, nelle quali si vive dentro a grandi case comuni con anche tre o quattro famiglie, e dove il numero e l'aggregazione sono le uniche possibilità di sopravvivenza contro i lunghissimi e rigidi inverni. Nelle poche città (Kalinigrad e Riga sono le sole degne del nome di città, almeno secondo il punto di vista di un europeo) si sopravvive grazie all'industria dell'acciaio.

Ai governanti sembra non importare del proprio popolo, e i nobili cavalieri passano il loro tempo a esercitarsi nelle armi e nel reclutamento di giovani atti a divenire parte dell'Ordine.

Il Gran Maestro dell'Ordine è anche uno stregone, a quanto si dice, e pare che possa entrare nei sogni dei suoi sudditi per controllarli.

Il mondo del Tomo: Heimskringla

I paesi che fanno parte dell'Heimskringla, che vuol dire "cerchio del mondo", sono Norvegia, Svezia, Finlandia e Islanda e una discreta porzione costiera della Groellandia fino alla Vinland. La gente di qui sono fieri predoni dalle lunghe navi nere, chiamate Drakkar, e vivono tra lande ghiacciate e luoghi dove il sole non sorge per mesi; è una terra dura, e gli abitanti si fanno chiamare Asgardiani, perché credono di derivare da un ramo della famiglia di Wotan, che proviene dalla mitica terra di Asgard. In realtà adorano gli aspetti più oscuri del dio orbo, e soprattutto il suo fratello Loki, padrone dell'inganno e del buio.

Anch'essi possiedono grandi fabbriche che lavorano sotto il ghiaccio, e macchinari che producono calore, tanto da tenere sgombre dai ghiacci e dal freddo le loro principali città, ma possiedono pure la stessa forza divina che scorre nei Valkyrian del Reich, anche se gli stessi Valkyrian considerano un obbrobrio i loro poteri senz'altro più oscuri e tenebrosi.

Il mondo del Tomo: il Regno di Numidia

Dal Marocco all'Algeria e alla Libia e alla Tunisia l'Africa del Nord vede il suo territorio riunito sotto una grande realtà politica, controllata da una minoranza di Sceicchi che abitano in fastosi palazzi ricchi di fontane e di oro, e da una maggioranza della popolazione che sono umili Berberi e Tuareg solitari del deserto.

La leggenda vuole che quando Didone venne abbandonata da Enea non fosse rimasta uccisa sul rogo, ma avesse effettivamente accettato la mano e il regno di Giurba. Da quell'unione tra fenici e numidi sarebbe nato il concetto di quel regno che la Seconda Guerra Mondiale contribuì a formare nei fatti, con l'appoggio di Nazisti e contro le mire dell'Impero Meccanico di Babilonia.

Il petrolio è la principale fonte di ricchezza per queste regioni, e tra le sabbie che raccontano di città dalle colonne di pietra che riposano inviolate dall'uomo cavalcano ancora i feroci Tuareg, gli uomini blu: essi non seguono nessuna delle grandi religioni monoteistiche, e neppure le blasfeme idolatrie naziste, o Babilonesi, ma hanno una forma di religione che nessuno conosce, e di cui sono gelosi custodi. Si sa soltanto che a intervalli regolari tutti si riuniscono dai quattro angoli del deserto e celebrano grandi festività sotto la luna piena, alle quali nessuno che non sia un Tuareg è ammesso.

Tuttavia essi tributano obbedienza assoluta agli sceicchi di Numidia; il nuovo regno era da poco nato che una marea di cavalieri dal kaftano blu emerse dal deserto, e si fece avanti il loro capo di fronte al Primo Sceicco della città Santa Rifondata, Cartagine la città millenaria, che fissava stupito quella scena.

E il capo dei Tuareg disse inchinandosi che tutto il suo popolo apparteneva ora al Primo Sceicco, e che era stato mandato dalle Profetesse dell'Oasi di Shura, e che così si doveva compiere il destino del suo popolo, come aveva detto la Vecchia Profetessa di Shura.

Nemmeno i più sapienti della corte dello sceicco sapevano che cosa e dove fosse questa Shura, e chi fossero tali sacerdotesse: tuttavia il Primo Sceicco accolse di buon grado l'offerta del capo dei Cavalieri Blu, che parevano in verità pronti a darsi tutti la morte se non fossero stati accettati come servi del Regno, e da quel giorno divennero l'arma principale e insuperabile di Numidia.

Anche se armati soltanto di cavallo e dotati di strani fucili dalle strane particolarità essi sono avversari formidabili, che conoscono ogni angolo del deserto; quando nel 1978 le truppe Babilonesi invasero la Numidia esse penetrarono fino a Cartagine, ma la guerriglia instancabile dei Tuareg, e la loro abilità tale da poter contrastare persino i giganteschi “Gilgamesh” furono la vera risorsa che respinse l'invasore, ancora di più che non l'aiuto nazista.

Il mondo del Tomo: Impero Russo

L'Impero Russo nacque nel 988 a.C., quando il Principato di Mosca si convertì al cristianesimo. Al potere vi era il principe Vladimir, che era un tributario dei tartari; quando poi ai tartari seguirono i Mongoli e quando infine anche i Mongoli perdettero il controllo della parte occidentale del loro impero i Russi divennero del tutto indipendenti, ma fu solo nel settecento che cominciarono a delinearsi come grande stato europeo, con Pietro il Grande, della dinastia dei Romanov.

Essi erano gli Zar, termine che derivava dal latino “Caesar”: detenevano potere assoluto sul popolo, e i contadini potevano addirittura essere venduti assieme con la terra. Questo mondo feudale si reggeva sulla sopportazione e ignoranza del popolo e sull'agiatezza dei nobili, preoccupati soltanto di preservare i propri privilegi.
Tuttavia, specie dopo le campagne napoleoniche, il malcontento cresceva, e quando il poderoso impero si rivelò essere un gigante dai piedi di argilla, incapace di dare risposte alla povertà imperante nelle campagne, e di ergersi ancora come grande paese nei confronti degli altri stati mondiali, come ad esempio nelle disastrose campagne in Crimea e nell'estremo oriente contro la gente di Yamato, scoppiarono rivolgimenti popolari e sommosse, che lo Zar represse nel sangue.

Fu durante la fine della terribile e sanguinosissima prima guerra mondiale che l'Impero dimostrò tutti i suoi problemi, e sembrò destinato a crollare in frantumi.
Nel Febbraio del 1918 (secondo il calendario russo) il governo degli Zar venne deposto da Lenin, e nelle campagne e nelle città operai contadini e soldati inneggiavano alla libertà, e scalzavano dal loro posto tutti i privilegi e i secoli di sangue che erano stati sgabello al potere dei nobili. Tuttavia le armate fedeli allo Zar, le cosiddette “Armate Bianche”, cominciarono una terribile guerra civile contro le Armate Rosse rivoluzionarie.

L'Obbiettivo dei generali Bianchi era non solo quello di riportare lo Zar al suo posto, che però nel frattempo veniva imprigionato e ucciso con tutta la sua famiglia, ma soprattutto quello di riportare in vita l'antico sistema di privilegi di cui erano al vertice. Di opinione diversa era però il generale Serjei Kutozov, che comandava le armate di stanza nel Baltico, insieme alla flotta. Bisognava riformare lo stato, ma non lasciarlo in mano ai pazzi rivoluzionari, che avrebbero senz'altro, a suo parere, distrutto la Russia.

Ad ogni modo le Armate Bianche non avrebbero mai potuto vincere la guerra e presto le cose andarono a loro sfavore.

La vera svolta avvenne quando un estremista comunista uccise Lenin con un colpo di pistola, mentre era in visita al Cremlino. Subito si formarono all'interno dello stesso Partito Comunista divisioni e intrighi, faide e giochi di potere, tanto che la pur forte e vitale corrente rivoluzionaria si impantanò nei suoi stessi gorghi. Ne approfittarono le Armate Bianche, che nel frattempo erano tutte passate sotto il comando di Kutozov, che sia grazie alla migliore organizzazione dovuta a generali esperti contro quelli per lo più inesperti provenienti dalle classi inferiori delle armate rosse, sia grazie alla fedeltà dei propri soldati, che negli altri comandanti avevano visto soltanto nobili che opprimevano il popolo, ma che in Kutozov vedevano un padre, e infine grazie a un nuovo tipo di motore funzionante a vapore, che consentiva di impiegare l'energia in modo tale da ottenere una forza lavoro sconosciuta anche alle macchine funzionanti a petrolio e benzina, che poteva essere applicata a macchine gigantesche e a cannoni spaventosi, nel giro di 5 anni, nel 1923, le Armate Bianche riottenevano il controllo dell'Impero, e l'8 giugno entravano a Mosca.

Le Armate Rosse vennero spazzate via e i rivoluzionari energicamente “epurati”, e allo stesso Kutozov fu offerto il potere. Infatti i Romanov sembravano estinti, e non c'erano altri che avessero il nome per ottenere la fedeltà dei sudditi.
Tuttavia si venne a sapere che una delle figlie di Nicola lo Zar era sopravvissuta al massacro, di nome Anastasia, e alla ragazzina fu consegnato l'Impero dallo stesso generale: egli non voleva il potere su di sé, e sapeva quanto questi gesti facessero breccia nel cuore del popolo.

Su suo suggerimento la nuova costituzione venne gentilmente donata al popolo dalla Zarina, e si eliminarono tutti i privilegi dei nobili che erano risultati così odiosi al popolo, come la schiavitù e la schiavitù per debiti, il servierato della gleba e il sistema antiquato e improduttivo del feudalesimo. I nobili, quelli che erano sopravvissuti, mantennero le loro ricchezze, ma alla carriera politica si poteva accedere anche dalle classi più basse: tuttavia la struttura dell'Impero rimaneva sostanzialmente a piramide, e basata sul censo, termine indispensabile per qualsiasi cursus militare o politico di prestigio.

Il popolo, stanco della guerra, accettò nuovamente i Romanov sopra di sé, anche perché le Armate Rosse, prive di controllo e di un personaggio forte al loro comando, si erano spesso e volentieri abbandonate agli atti più turpi e violenti.

Così il generale Kutozov divenne Consigliere Imperiale; grazie alla sua educazione e ai suoi consigli Anastasia divenne una delle migliori Zarine della storia della Russia, ed evitò anche opportunatamente l'entrata in guerra della Russia durante la seconda guerra mondiale, almeno finché i nazisti non invasero la Polonia, stato satellite della Russia, e minacciarono in seguito, nel 1942, lo stesso Impero, marciando fino a San Pietroburgo.

In quell'occasione i generali nazisti evitarono il disastro comprendendo che quella mossa avrebbe portato alla rovina il Reich, e scavalcando lo stesso Hitler, ormai impazzito e nelle mani del non meno folle Boorman, decisero per la ritirata: infatti i Russi diedero prova di grande coraggio e forza, e il loro esercito era forte e ben preparato.

In seguito il Reich si sarebbe autoepurato degli elementi più instabili, e autoproclamanto Quarto Reich, e avrebbe preso altre strade, a guerra conclusa; l'Impero Russo ottenne di invadere e di annettere la stessa Polonia, e grazie alle sua macchine a vapore ottenne anche di respingere i Babilonesi sul Mar Nero, ottenendo il controllo della regione.

Sotto la reggenza di Pietro IV prima e della nuova Zarina Anastasia II ai giorni nostri l'Impero conosce grande prosperità, e incoraggia le arti e il commercio, oltre a disporre di uno smisurato esercito che punta minacciosamente le sue armi cristiane (ortodosse) come ammonimento alla pagana Europa e alla terribile terra delle macchine a sud. Grandi ferrovie si estendono da un capo all'altro dell'immenso territorio, e dalla fredda Siberia al Pacifico ogni cosa funziona per mezzo di pesanti stantuffi e pistoni, tutti mossi dall'energia del vapore, come fu imbrigliata nel 1921 da un ingegnere polacco di nome Viktor Aljeschi: egli creò il “motore Aljeschi”, che con molte migliorie fino al giorno d'oggi muove ogni macchina e cannone nella grande Russia, come pure le possenti Potekim nel cielo, le navi volanti dell'Impero.
L'Impero Russo si estende dal confine con la Germania, dove un tempo vi era la Polonia, fino a Vladivostock a oriente, e comprende anche l'Alaska.