sabato 1 maggio 2010

Weekly Update 6

Capitolo 35; questo capitolo si intitolava originariamente ``La parata''. In realtà però si parlava di questo evento in maniera molto cursoria, e soltanto come prefigurazione di un evento centrale che avrà luogo nel prossimo libro... perciò, visto il contenuto molto eterogeneo del capitolo, ho cercato un altro titolo più consono.
Sono arrivato alla soluzione di chiamarlo ``Situazioni complicate'', che fa il paio con ``Rapporti difficili'', capitolo 33. L'eterogeneità del capitolo infatti consiglia di mettere sotto questa etichetta i vari eventi che vi si svolgono, che vedono da una parte lo sviluppo di Erastos, dall'altra quello di Sendo, e in mezzo la solita confusione di Alice. E c'è spazio anche per Parvaneh! In realtà nella stesura originale di questo capitolo la ``cugina'' di Sendo aveva una parte molto più ampia, ma questo aveva portato a uno sbilanciamento molto accentuato nell'economia del capitolo.
Perciò ho eliminato molte parti, che mi riservo di recuperare più anvanti (o forse anche no, dipenderà dallo spazio e dall'economia del racconto). Cosa intendo per ``economia del racconto''? Si tratta di un fattore complesso: in soldoni il ritmo della narrazione è paragonabile al ritmo musicale. Ci sono dei momenti in cui il ritmo è più veloce, altri in cui rallenta, altri in cui è solenne o mesto ecc. Allo stesso modo la narrazione è ora più veloce e concitata, per le scene di azione (o nel momento di picco drammatico, quando, per esempio, si rivela un segreto o si scioglie un mistero, come è solitamente nei libri gialli), ora più mesta (tristi riflessioni, descrizione di ambienti), ora solenne ecc.
Ma non si tratta soltanto di un ``ritmo'' dettato dal ``veloce-lento'', è anche un ritmo composto di ``pieno-vuoto'' e ``lungo-corto''. Per esempio la spiegazione di come funziona il Tomotomopoppin è un momento ``lento, pieno e lungo'' nel senso che è denso di dialogo, non c'è azione, le rivelazioni non seguono un climax (nel senso, se non alla fine: per tutta la lunga descrizione del tomotomopoppin non vi sono picchi e cambi di ritmo, da lento a veloce! E' tutto ``piatto''), si parla di concetti molto lunghi, c'è un solo personaggio che parla e altri che si limitano a rispondere o a commentare mentalmente tra sè e sè.
Un blocco così denso non può certo essere ``infilato'' tra due blocchi veloci, come, ad esempio, un combattimento: la narrazzione diventerebbe simile a un grosso elefante con due gambine sottili sottili, come nei quadri di Dalì.
Quindi requisito principale, secondo me, di un buon ritmo narrativo, è l'armonia compositiva: ogni elemento deve incastrarsi l'uno nell'altro come un macchinario preciso, come un orologio svizzero, a tutte le scale, ovvero, dal singolo dialogo fino al capitolo che contiene il dialogo e altro ecc.
Quindi la parte con Parvaneh in questo capitolo, pur utile allo sviluppo dei rapporti e dei personaggi, era troppo pesante, sbilanciata, per questo è stata tolta da questa sede.
Infine una nota di colore: in questo capitolo abbiamo alcune interessanti rivelazioni sul libro costruito con il legno dell'Arca... nelle sue formule magiche scritte in forma di pianta, albero ecc. non si può non vedere un chiaro riferimento al manoscritto Voynich...