sabato 17 aprile 2010

Weekly Update 4

Oggi parliamo del capitolo 33, intitolato "Rapporti difficili". Si tratta dei difficoltosi rapporti che si sono costituiti tra Saga e tutti gli altri: la nonna-bambina, infatti, è un potente motore di questa storia. Il suo continuo ripetere "ho dovuto agire, perchè altrimenti voi non sareste arrivati a combinare nulla" non è soltanto una verità all'interno della storia, ma è anche una verità a livello meta-narrativo.
Ovvero, anche l'autore, non solo Saga, si è accorto che senza un motore, senza uno sprone "adulto" e consapevole, Alice, Sendo e compagnia non avrebbero saputo dove andare a sbattere la testa.
Ecco dunque giustificata la presenza della nonna: come ci viene spiegato in questo capitolo potrebbe non essere compito suo guidarli in questa avventura (pare infatti che ogni generazione di Magus e La Ellu scrivano leggende che poi diventano favole nella storia del mondo, e c'è sempre qualcuno a guidarli... un pò come un Gandalf che fa da guida alla compagnia dell'anello), tuttavia essa ha voluto essere presente, anche perchè questa volta sono i suoi cari a essere messi in pericolo. Essa si presenta come collante di tutta una serie di avvenimenti passati (accennati nei vari capitoli, mentre qui si accenna agli oscuri avvenimenti che in precedenza hanno portato all'ascesa di Wotan) e contemporaneamente come motore attivo che da una certa forma agli eventi e li spinge verso una nuova direzione.
Senza Saga non sarebbe stato possibile far proseguire la storia.
Tuttavia questo rapporto che lei ha sia con la storia, sia con i personaggi (che ovviamente non sono da vedere come "personaggi", ma come "suoi cari" all'interno della narrazione) non è facile, anzi, il contrario: l'azione verso cui spinge, è un'azione violenta, è un contrapporsi e prendere decisioni contro l'Impero, i nazisti... tutti poteri assoluti, spietati, malvagi, che producono soltanto violenza e morte. Al viaggio (la quest) non inteso metaforicamente, ma "reale", come nel Signore degli Anelli, Saga oppone un "viaggio" diverso: ad Ayane che vorrebbe fuggire da Efeso, e lasciarsi tutto alle spalle, lei risponde che invece bisogna rimanere... il viaggio, la maturazione, il raggiungimento dell'obbiettivo è tutto interno.
Sendo deve imparare a non fuggire da tutto, Ayane a fidarsi degli altri, Alice a riconoscere sè stessa... come anche Erastos deve finalmente ricongiungersi con l'altro sè, che in questo momento è rappresentato totalmente dall'ombra della sorella che si porta dietro tutto il suo passato.
Ma portare su questa strada i suoi cari è fonte di sofferenza per Saga: perchè li espone ai pericoli, perchè lo stesso "muoversi" fuori dai confini di un sè che hanno faticosamente costruito negli anni è pericoloso... ... e soprattutto, in questa storia, i passi che conducono verso il raggiungimento della questa, sono gli stessi passi che possono portare indifferentemente verso la distruzione.
Come, nel secondo capitolo, la nonna disse ad Alice "devi andare", pur non volendolo, adesso deve agire direttamente perchè ciò avvenga. Nel caso di Alice rimanere alla casa nella palude è come dire "rimanere bambina", rimanere nel luogo (immaginario e mitico) dell'infanzia. Ma Alice deve crescere ed uscire da sè stessa. Sebbene là fuori la aspettino ogni sorta di pericoli.
Però la nonna disse anche: "vai, trovati degli amici, e vivi per loro"; non ci sono soltanto pericoli là fuori! La costruzione di un nuovo ego, un ego in relazione con gli altri, per cui vivere, da senso alla vita, secondo la nonna... questo è il primo viaggio, quello più spirituale che lei come motore della storia è chiamata a compiere. Che loro lo vogliano o no. Per questo lei può essere odiata dagli stessi a cui vorrebbe fare solo del bene! Ecco il perchè della frase "sono una nonna terribile" (e anche l'accenno alla Baba Yaga di Antonio: la Baba Yaga è la strega nel bosco per antonomasia... quella che nelle favole di magia, se vogliamo accogliere la lezione di Propp, soprasiede al rito di passaggio... al rito di passaggio all'età adulta, compiuto, nella favola, spesso tramite morte-risurrezione del personaggio): ma Saga non vorrebbe esserlo...
Tuttavia, spietatamente, e quasi più spietatamente con sè stessa, farà tutto quello che è necessario per assolvere il suo compito... poi sarà tempo e compito di Sendo, Alice... riuscire a prendere la strada con le loro gambe, a capire cosa fare, e cosa sia il meglio... a sciogliere quei nodi insomma che una guida può solo indicare, ma non risolvere di per sè: come Gandalf che ha accompagnato Frodo nella sua missione, ma Frodo l'ha portata a termine, imparando cosa era giusto e cosa no.