mercoledì 11 aprile 2012

Il fantasy italiano?

Si parla di fantasy, ma l'Italia ha mai avuto un "suo" fantasy?
Qualcuno dice che ogni spunto sia stato ucciso dal cristianesimo o dal generale svuotamento dei contenuti "mitici" e fantastici della nostra cultura ad opera delle "americanate" o altre cose del gnere. Però i cristiani ci sono anche i Inghilterra e Tolkien, da dovre avrebbe preso il suo materiale (nonchè un fattore ancora più evanescente, al di là del materiale, cioè l'ispirazione e perchè no la "voglia")?
E Howard, che pur essendo texano, ha scritto cose di fortissimo impatto... da dove le ha prese (dall'Europa, facilmente)? Ma sia il Texas che l'Inghilterra sono a maggioranza cristiana (ci saranno anche i mormoni o quel che è, ma di sicuro nessuno invoca Odino o è animista).
Mi si vuol dire che l'Italia sarebbe l'unico paese del mondo e dell'Europa, che ha cancellato DEL TUTTO il suo passato?

Io non credo.

Siamo stati ben in grado di creare generi tutti nostri: per esempio, dove ha preso ispirazione Sergio Leone per gli spaghetti western? Dal western americano. Ma invece che come fanno molti al giorno d'oggi, che copiano gli stilemmi americani e fanno a pioggia serie poliziesche che va tanto di moda con CSI vari, lo ha reinventato di sana pianta.
Anche il nostro genere peplum (al di là di Maciste, parlo dei film storici che ritraggono Nerone o altre cose del genere, ma in chiave molto storicista, non certo spettacolare e auto-celebrativa come i kolossal hollywoodiani) è qualcosa di "casereccio". Pensate a Brancaleone.
Direte: ma tutto questo, cosa centra con il fantasy?

Centra nella misura nella quale credo che sia ora di dire basta al copiare dagli altri paesi i loro stilemmi e modi, ma pensare a guardare un pò di più in casa nostra, senza vergognarci; perchè molti si vergognano dell'Italia, e non sto parlando di Berlusconi. Parlo del fatto che molti si vergognano della nostra cultura, che non "siamo ai livelli delle serie americane". Certo, non facciamo nulla per fare qualcosa del genere, ma soprattutto non facciamo niente di "nostro".
E anche perchè siamo "provinciali", certo.

Ma che senso avrebbe avuto se Pupi Avati o Bava avessero ambientato i loro horror in Nevada, invece che nella bassa? L'orrore derivava dalla bassa, non era un orrore alla Stephen King (cioè, menate ridicole di un fuso che sta isolato nel Maine e pensa che le cose che fanno paura a lui e a un bambino sfigato americano debbano terrorizzare il mondo) IMPIANTATO artificialmente sul Po.

Anche Sergio Leone ha recuperato le sue idee da quel "spaghetti-sentire" che non è altro che il caciarismo, il fancazzismo, il picarismo e tutto quello che vi viene in mente: protagonisti non puri e buoni, ma carogne, sbandati come Brancaleone, eppure epici e giganteschi.

Io penso che la nostra forza sia proprio nell'arabattarsi. E' inutile provare a essere tedeschi, belli precisi e rigidi. Siamo italiani.

Facciamo un accidenti di fantasy (e di fantascienza) italiani!

Postilla 1: esistono autori fantasy, fantascienza e fiction in genere in Italia. Ce ne sono di molto bravi. Però noto che spesso tendono a "imitare" il clima, il senso, di cose che vengono da fuori. Così abbiamo i cacciatori di vampiri all'americana o gli spettri alla giapponese. Ci vorrebbe un coraggio che nessuno forse ha (io per primo, che peraltro NON sono un autore, ma solo un pirla) per provare a guardare dentro di noi stessi, invece che fuori.

Postilla 2: il Giappone; si fanno gran figate colà. Ma siamo sicuri che un Omnyogi sia per eccellenza pià figo di un esorcista nostrano? Si dice: in Giappone non hanno mai abbandonato le loro tradizioni, esse sono fresche come il primo giorno. E' assolutamente vero: ma non è che perchè le loro idee sono "fresche" noi dobbiamo dipendere da loro come zombie. Vedo tanto fantasy (anche il mio!) che dipende come un ossesso dalle giapponeserie: ma in questo caso, oltre a "tributare" un omaggio che è stra-lecito, si intravede proprio una sudditanza di idee e di concetti, tanto più grave quanto meno si capisce da dove vengono quelle idee e quei concetti. Per esempio la Troisi ha detto di essersi ispirata a Nausicaa e a Berserk... ma li hai letti sul serio, tesoro mio? E cosa hai capito?
Bisognerebbe farsi un esame di coscienza e studiare le loro strutture narrative e il loro approcio ai miti e al fantastico, prima, invece che raffazzonare minchiate, dopo. Che poi a ben vedere, la maggior parte della loro produzione è schifo, storie stracciate, un pò di culi per tenere su l'audience ecc, ecc, Infatti su 120 serie animate e forse 200 e più fumetti all'anno (per non parlare di altrettante light novel) soltanto 3-4 di tutto è di alta qualità, una decina si vedono con gusto, il resto precipita dal mediocre all'evitabile alla feccia pura.

Eppure, qual è la differenza? La differenza è che loro continuano a inventare, sforzarsi, pescare qua e là, ma soprattutto da loro stessi, dalle loro tradizioni. Se queste fossero state annientate, come da noi, lo stesso io credo che vi pescherebbero come ossessi. Perchè da noi NON sono state annientate, in realtà. Che piaccia o no, anche la trasformazione cristiana fa parte della nostra tradizione (come quella ebrea, araba, nordica... sì, è un calderone gigantesco... che NON è inferiore al calderone asiatico!).Non è che i miti o le favole più antiche, pre-adamitiche, o degli albori di Odino ecc sono MEGLIO perchè sono vecchissime o animiste o generalmente "prima".
Vorrei ricordare che il fantasy mondiale si basa sul nostro medioevo, e il medioevo non è che fosse fondato sull'animismo del Gongo!
E' proprio quella fusione di religione che si impone, di credulità, di astio nei confronti del pagano, di riassorbimento del pagano che non poteva essere distrutto nel crisitianesimo (e non solo pagano: come ho detto, tradizione ebraiche, quindi semitiche, orientali, arabe, e il nord Europa e chi ne ha, ne metta di più!), che genera una tensione culturale esplosiva che permette al medioevo di essere così affascinante!
Semmai sono gli impoverimenti più o meno recenti, il ridurre tutto a fiabetta dove un demonio con la faccia da nicolas cage ti chiede l'anima sul ponte e arriva il prete san basilio che lo scaccia ecc., che ha spianato tutto... non tanto le idee... ma quanto LA POSSIBILITA' di avere delle idee.

Perchè ti fa perdere la voglia, ma soprattutto non ti fa intravedere le possibilità di fare cose fiche.