domenica 3 gennaio 2010

Serata del 12 dicembre

Un breve riassunto della serata di presentazione del 12 dicembre, presso il Palazzo dei Servizi di Sedico.
Il noto storico e ricercatore locale Gianni De Vecchi, curatore di diversi libri che si interessano della storia del Comune e dei Paesi, nonchè interessato promotore delle iniziative archeologiche sul territorio, come per il sito del castelliere di Noal di Sedico, ha preso per primo la parola, presentando l'autore: Damiano Lotto, che già aveva collaborato con lo stesso De Vecchi nella realizzazione del libro sulla storia della Parrocchia di Libano, raccogliendo informazioni storiche presso gli anziani del Paese, autore di un libro "sperimentale", che si configura come prologo o "episodio 0" della serie del Tomotomopoppin, uscito con sigla editoriale MEF, e attualmente impegnato in un dottorato presso il Dipartimento di Archeologia dell'Università di Padova.
E' stato prima specificato l'argomento del libro, che parte da una rilettura in chiave "moderna" e fantasy, almeno all'inizio, della storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma dal quale si discosta quasi subito, pur rimanendo Alice stessa la protagonista. Si tratta però non di un'Alice ancora bambina, ma adulta, che vive le sue avventure non solo all'interno del "Tomotomopoppin", come è stato ribatezzato il Mondo dei Sogni, ma soprattutto all'interno del nostro mondo moderno.
Ma è un mondo molto diverso dal nostro quello di cui si parla: infatti nei paesi medio orientali vi è un grande impero fondato sulla tecnologia, l'Impero Meccanico di Babilonia, e in Europa i nazisti hanno vinto la Seconda Guerra mondiale e ora sono i padroni. Un mondo quindi in larga parte distopico, che mostra, tramite il velo della fantasia, le paure (totalitarismi, predominio della macchina sull'uomo) del secolo appena trascorso.
La trama è molto complessa e ricca di avvenimenti, impossibili da riassumere, ma i temi principali del libro sono più semplici da indagare. Al di là delle avventure, del viaggio in luoghi misteriosi e incredibili, delle lotte spietate, una cosa accumuna i personaggi, molto diversi tra loro, ovvero una mancanza di fondo: si tratta di personaggi, a cominciare da Alice, soli. Alice stessa ha perso la famiglia, è stata per anni rinchiusa in manicomio, e anche tutti gli altri dimostrano la stessa carenza di affetti... carenza che vorrebbero colmare, ma a causa della loro diversità (Alice, che vede le cose del mondo in maniera "distorta" per il pensare comune, l'altro protagonista, Sendo, che appare un ragazzo normale, mentre in realtà non riesce a comunicare con gli altri, Abit, la ragazza che è macroscopicamente diversa, in quanto una Oni, un essere non umano in un mondo, seppur bizzarro, comunque a maggioranza di esseri umani) non sono accettati; l'intento del libro è quello anche di mostrare la possibilità di ricostruzione dei rapporti famigliari, il rapporto di fondo, basilare, su cui si basa la concezione dell'Autore, per questi personaggi.
Insomma, il raggiungimento di un centro di gravità non demolibile, il recupero di una dimensione interiore ed esteriore stabile, all'interno di un mondo frammentato, sia a livello distopico (ovvero un mondo dove sembrano dominare i "cattivi", vedi i nazisti), sia a livello interiore, in un gioco di illusioni e di specchi ben sintomatizzato dallo stesso Mondo dei Sogni e dal personaggio del Cappellaio Matto, un essere spaventoso che esiste solo all'interno degli specchi.
Dopo questa introduzione, è stata data la parola all'Autore, tramite una domanda su di un passo fondamentale del libro, ovvero la frase: "i sogni sono di chi li sogna, ma a volte essi vivono per sè stessi e sono più reali del vero". L'Autore ha quindi spiegato questa criptica affermazione, sostenendo come essa sia la chiave di volta della sua personale concezione del proprio libro.
Infatti, spesso, il genere letterario di tipo fantastico è relegato a "cosa da bambini", ovvero per menti che hanno bisogno di forti immaginazioni e fantasticherie per assumere dei concetti, cose divertenti, senza spessore, mentre i temi "alti" vanno veicolati solo attraverso opere che parlano di realtà esistenti. Premesso che una concezione dei bambini in questi termini è assolutamente fuorviante, perchè certo non sono "piccoli adulti imperfetti", vi è da dire che elementi fantastici sono presenti nelle opere di tutto il mondo fin dai tempi antichi, tanto per citarne una sola, l'Oddissea di Omero (rimando necessario, in quanto nel libro è ben presente il tema del viaggio, e il rimando al viaggio proprio di Ulisse, in mezzo a isole fantastiche e finanche all'isola di Circe). L'Autore perè rivendica al fantastico non solo la dignità di essere al pari di tutte le altre forme di scrittura, ma anche il compito altissimo di fornire un'inesauribile sorgente di elementi, forme, fantasie, che sono parte fondamentale dello spirito umano, e che possono veicolare i cosidetti temi "alti" in maniera a volte più efficace di altri sistemi. L'Autore non ritiene di aver scritto di elementi fondamentali per l'umanità; si è limitato a portare avanti i temi importanti che stanno a cuore a lui stesso, come la famiglia e la possibilità di unione tra gli esseri umani, tramite sogni ed epopee fantastiche, che in questo modo "sono più reali della realtà", perchè veicolano e spiegano le intenzioni dell'Autore in maniera più forte e incisiva che non fatti nudi e crudi, realistici.
Allo stesso modo il fantastico è qualcosa di cui tutti dovrebbero riappropiarsi (i sogni sono di chi li sogna), in un mondo moderno gretto e grigio, tutto dominato dalla TV, e, per dirla con Michael Ende, ormai prossimo a essere divorato dal nulla.
La serata si è quindi conclusa con un abbondante rinfresco e la dedica su molti libri per i presenti, numerosi, che hanno voluto avere una copia in anteprima. Una serata senz'altro riuscita, anche grazie alla calorosa presenza degli amici dell'Autore, qualcuno venuto fin da Padova per l'occasione, e pure per l'ottima installazione di luci e audio prodotta da Gianluca Da Rold, della XXXX Service, che, non solo per motivi di parentela, ma anche di amicizia, ha prestato le sue grandi competenze al servizio della buona riuscita della serata.
Un caloroso grazie è stato espresso anche nei confronti dell'amico Gianni De Vecchi, che, pur non essendo questo il suo genere e campo di interesse, ha voluto esserci e presentare il libro.
Un sentito grazie a tutti! E speriamo di riuscire a continuare...