domenica 24 giugno 2007

Di come la Grecia ottenne la libertà.

La Libera Repubblica Ellenica si è costituita come indipendente dal Quarto Reich in seguito alla guerra scoppiata nel 1978 tra la Federazione Europea e l'Impero Meccanico, per il controllo dell'Africa del Nord.

In passato, l'Impero Meccanico aveva sempre avuto nelle sue mire di estendere i propri domini fino al Marocco, come già era l'estensione dell'Impero Ottomano nel tardo settecento, soprattutto a causa dei giacimenti petroliferi della Libia, e per estendere anche il proprio controllo nel Mediterraneo. Tuttavia la fine della Seconda Guerra Mondiale aveva visto seriamente ridimensionati questi suoi propositi, con la formazione del Regno della Numidia, con l'appoggio del Reich. Il 7 Febbraio del 1978 l'Impero Meccanico invadeva la Libia con la 40° divisione corazzata ``Ra'', di stanza in Egitto, ottenendo una fulminea serie di vittorie che portava le truppe Meccaniche già dopo sette giorni alle porte di Cartagine: subito il Regno di Numidia chiedeva l'intervento della Federazione Europea, e il governo nazista non tardava a inviare un contingente militare. Le truppe naziste sbarcarono a Cartagine il 16 febbraio e in un primo momento riuscirono a respingere i giganteschi carri ``Gilgamesh'' dell'Impero, assestandosi poi in città. Successivi assalti Babilonesi non diedero alcuno frutto: le operazioni militari vedevano così l'Impero Meccanico bloccato nel deserto, tanto che l'Imperatore decise allora una mossa che la Federazione Europea non si aspettava, ovvero l'invasione della Grecia.

I Babilonesi sbarcarono a sorpresa in Eubea, mentre truppe terrestri venivano fatte passare attraverso lo stretto dei Dardanelli, sbaragliando la guarnigione tedesca presente sullo stretto, dirette ad Atene. Berlino, presa alla sprovvista, non riuscì o non volle inviare rapidamente delle truppe di rinforzo, e lasciò la cosa in mano ai Greci stessi, convinti che se anche i Babilonesi avessero distrutto diverse città e fossero arrivati fino ai Balcani, sarebbe stato facile per loro riconquistare il terreno perduto in un teatro di guerra così favorevole per loro; in più, un'eventuale distruzione di tal fatta avrebbe contemporaneamente infiacchito il nerbo dei Greci, i quali già durante i sommovimenti sociali del 1968 avevano tentato sollevazioni popolari per ottenere l'indipendenza, soffocate peraltro nel sangue: i Greci non erano mai comunque domiti, e una ``passeggiata'' delle feroci truppe meccaniche di Babilonia sul loro territorio sembrò al Reich un'ottima panacea contro i moti separatisti. I nazisti pensavano di poter più agevolmente sconfiggere separatamente i Meccanici in Africa e poi concentrarsi sul fronte balcanico, che per la sua conformazione geografica e politica consentiva una logorante e fruttuosa guerriglia.
Berlino, alla richiesta di aiuto del comando militare greco, rispose: ``Resistete!'' e i Greci non solo resistettero, ma scacciarono anche i Babilonesi dal loro paese. Per controllare il paese il Reich lo aveva diviso in varie regioni, Acaia, Foce, Beozia, ecc., dirette da vice-amministratori tedeschi, e nel Peloponneso il protettorato principale era quello situato a Sparta, che dominava l'intera penisola costituita in una sorta di lega interna, nonch\'e città famosa per la sua bellicosità, dove i giovani venivano addestrati fin da piccoli all'uso delle armi. Atene, capitale in senso soltanto amministrativo, ma simbolo del paese, e che faceva capo da sè stessa alla regione tra la Beozia e il mare chiamata Attica, si vedeva minacciata direttamente dall'orda Meccanica e, vistasti rifiutare l'aiuto dai nazisti, chiese aiuto ai protettorati vicini, in primo luogo a Sparta.

Tuttavia gli Spartani credevano di poter trarre vantaggio dalla situazione, e di poter liberarsi in un colpo di Atene, e poi, eliminati i Babilonesi, tanto era la loro fiducia nelle loro qualità militari, staccarsi anche dal governo di Berlino, e rimanere gli unici padroni in Grecia. Inviarono soltanto quindi uno ristretto contingente, in ritardo, che non raggiunse Atene in tempo per evitarle il saccheggio da parte dei Babilonesi. Questi infatti avevano fatto sbarcare truppe corazzate in Eubea, e mentre la flotta aggirava il Sunio il 21 di Aprile le truppe congiunte provenienti dal nord e da est sbaragliavano i Beoti presso Cheronea. Inaspettatamente quelli che risposero all'appello degli Ateniesi, mentre erano rimasti soli con i Megaresi a fronteggiare l'Impero, e tutti gli altri protettorati e città si arrendevano uno dopo l'altro, furono i Russi dal lontano nord. Questi avevano interesse a impiantare finalmente delle basi nel Mediterraneo e produrre comunque fastidio all'odiata Repubblica Socialista Tedesca.

Gli Ateniesi, confortati in questo, non potevano però rimanere con le mani in mano aspettando che il macchinario dell'esercito Russo si mettesse in moto. Rimanevano ancora soli contro gli eserciti meccanici, composti di carri giganteschi (i famosi Gilgamesh), Navi-Magillu e la famosa fanteria corazzata imperiale. Non era possibile difendere la città, ma il generale Artemidoro decise per la strategia da adottare, e puntò tutto sulla flotta aerea Ateniese, costruita recentemente, agile e composta interamente di giovani ufficiali a lui fedeli, tutti Greci. Gli eserciti Babilonesi raggiunsero Atene il 1 maggio, e la popolazione evacuata vide di lontano l'Acropoli bruciare nella notte.

Il 5 Maggio la flotta Imperiale volò sopra lo stretto, per incontrare quella Ateniese, che credeva ancora a terra; quel giorno però gli Dei avevano guardato all'esercito Greco, e un cielo nuvoloso, fatto di banchi neri e torreggianti come montagne nascondeva completamente la flotta Ateniese. Dentro alla tempesta che si preannunciava gli ammiragli Babilonesi non avrebbero voluto avventurarsi, ma la sicurezza assoluta dei Sacerdoti Imperiali fecero loro commettere l'errore fatale, e la grande e pesante flotta di Navi-Magillu entrò nelle nubi senza l'ausilio neppure della strumentazione elettronica che era guastata dalla tempesta magnetica, e là trovò la flotta Ateniese già schierata. Le navi greche volavano agilmente tra le nubi e saettavano portando scompiglio tra le aereonavi imperiali, colpendo e affondando, e scomparendo nella tempesta: le Magillu in fiamme precipitavano come folgori dal cielo lasciando una nera scia di fumo e di fuoco, sotto la coltre di nubi.

Fu una grandissima vittoria, e la flotta Ateniese non perse neppure un uomo. L'orgoglio babilonese invece era annientato. Rimaneva tuttavia sempre l'esercito terrestre, su cui i generali e l'Imperatore stesso contavano molto: l'Impero Meccanico si fondava pur sempre sulle truppe terrestri. Invece Artemidoro non perse tempo, e caricato sulla flotta aerea i soldati Ateniesi e Megaresi, e confidando nell'esercito Beota riorganizzato e nella guarnigione Spartana aggirò con la flotta l'esercito Imperiale e sbarcò i suoi uomini dietro i Babilonesi, che nel frattempo si erano spostati e ritirati nei pressi di Maratona per venire incontro all'esercito Beota. Schiacciato a sorpresa tra i due contingenti e bersagliato dall'alto dalla flotta aerea, senza possibilità di copertura da parte delle navi-magillu ormai in fondo all'Egeo e spaccate in due sopra i monti di Salamina, il Babilonese invasore subì la furia del valore greco. Anche i 500 spartani inviati come spregio da Sparta compresero la gravità della situazione di fronte alla moltitudine splendente meccanica dei 200.000 giganti di ferro di Babilonia che sciamavano nella pianura, luccicando sotto il sole, e combatterono con valore, senza mai voltare la schiena, come si usa a Sparta, e rimasero tutti sul campo. In quel punto, dove ora sorge il mausoleo dedicato ai morti di Maratona, esiste una semplice targa che li commemora, con su scritto: ```Qui gli Spartani combatterono con valore, come usano fare, contro l'orda dello schiavo babilonese''.

Il giorno 10 maggio offrì una splendida vittoria sui carri e sui fanti d'acciaio dell'Imperatore, e la virtù luminosa della Grecia splendette come un tempo, e gli Dei dall'alto dell'Olimpo si compiacerono del valore Ateniese, e si dice che la stessa Dea Atena, dopo millenni di silenzio, fosse tornata sul campo di battaglia. Lo stesso Artemidoro cadde, e ora giace sepolto insieme ai suoi nel mausoleo costruito sulla Nuova Acropoli.

In seguito le truppe Babilonesi si aprirono un varco e risalirono la Grecia fino in Tessaglia, per raggiungere la salvezza oltre lo stretto dei Dardanelli, ma a Tessalonica incontrarono l'esercito dell'Impero Russo che discendeva per portare aiuto ai Greci, e furono spazzati via.

Però, nel frattempo, anche dall'Africa le truppe naziste e Numide scacciarono i Babilonesi, che non avevano mai conosciuti una tale sconfitta plurima e cocente. I nazisti pensarono bene di rispedire i loro contingenti in Grecia, per riaffermare le loro basi, preoccupati più che altro per le truppe russe che ora stavano giungendo ad Atene. Ma i Greci tutti, Beoti, Achei, Tessali, Molossi, Sparta, Tebe, Olimpia, Atene rifiutarono ancora il giogo nazista, e si dichiararono indipendenti, uniti sotto il nome di libera Repubblica (Federale) di Grecia. Berlino inviò una flotta di Zeppelin\footnote{Le navi volanti naziste, simili, per forma, a dirigibili meccanici.} e un esercito, composto dalla 7° armata del Quarto Reich, il famoso Reggimento di Ferro di Romania, attraverso i Balcani, ma la flotta aerea russa di ``Potekim'' con le agili navi nere dall'occhio rosso sulla prora della Grecia affondarono quasi tutti i vascelli tedeschi, e le stesse truppe dell'Impero Russo andarono incontro ai tedeschi in Macedonia: lo scontro fu furente, e gli eserciti non riuscirono a prevalere gli uni sugli altri. Alla fine, la campagna andava per le lunghe e i Russi si assestavano sempre meglio nel territorio Greco: i Greci dal canto loro erano grati ai Russi, ma gelosi dell'indipendenza appena acquisita.

Si arrivò dunque al trattato di pace firmato ad Olympia, che prevedeva:

1) il riconoscimento dell'indipendenza del popolo greco da parte dei tedeschi

2) la concessione di una base e di un porto ai Russi, nella fattispecie accanto al Pireo ad Atene

3) la preservazione delle due basi tedesche sui Dardanelli e nell'isola di Corcyra, che rimaneva ai nazisti

La Grecia è tornata quindi alle antiche pratiche dei tempi prima dell'invasione e annessione nazista. Sono state riaperte le chiese ortodosse e le scuole di filosofia, e si sono costituite diverse regioni e zone di potenza, con il Peloponneso e le sue regioni a sud sotto l'Egida di Sparta, Atene e l'Attica, la Beozia e l'Acaia, nonchè le isole, sotto la Nuova Lega Attica diretta appunto dalla città di Atena, e il nord diviso in micro potestà, legate alle singole città, tranne la decapoli che fa capo a Olinto nella penisola Calcidica. Grazie ai proventi dovuti al mantenimento della Nuova lega Delio-Attica Atene ha potuto ricostruire la propria città, restaurare i monumenti e dare nuovo lustro a quelli antichi, unendo ad essi nuovi prodigi e nuove meraviglie, come una nuova statua di Atena sull'acropoli, il nuovo Pireo, con la lunga galleria coperta che giunge fino in città, con strada e ferrovia e ambienti per la passeggiata, dove trovano posto sculture e gallerie artistiche permanenti, un nuovo tempio a Zeus Sotèr (salvatore), costruito sopra e in completamento a quello di Zeus Olimpo nella vecchia agorà di Adriano, progetto quasi completato anche se osteggiato dalla Chiesa, che vede in esso un richiamo eccessivo e indesiderato al paganesimo, come se la nuova Grecia volesse richiamare le sue radici non legandosi a quelle cristiana, ma a quelle pagane di un passato mitico ed eroico.

Insomma la Libera Repubblica di Grecia è un paese in bilico tra molte contraddizioni, che aspira a essere prospero, schiacciato però tra l'Impero Nazista e quello Meccanico, e come alleato e partner commerciale fisso però il potente Impero Russo; proteso verso il futuro, ma pesantemente legato in ogni aspetto morale sociale e artistico alla splendida età classica, di cui vorrebbe rinnovare i fasti.

I paesi europei nel Tomotomo

Spagna: in Spagna esiste una cultura basata sul commercio e sulla pirateria, e vive dell'impero conquistato in America del Sud, da cui provengono oro e materie prime. Così anche nel paese vicino e gemello del Portogallo. Nel Mediterraneo la Spagna possiede un protettorato in Marocco, in un lembo di terra desertico ma importantissimo per il controllo dello stretto, e dove si trova un'antichissima città di argilla, di nome Archagilia, sorta 15.000 anni fa, quando Atlantide era potente: in quel sito i nazisti compiono ormai da decenni misteriose ricerche.

La società e il gusto sono simili a quelli dell'epoca di Carlo V, e il governo è una repubblica retta da un'assemblea di dodici vicerè, otto dei quali risiedono nel principato di Aragona.

Esistono anche altri quattro vicerè, che risiedono nelle colonie di Venezuela, Colombia, Ecuador e Perù, mentre il Portogallo controlla lo sterminato Brasile.

Francia: i francesi conservano un grande orgoglio nazionale, ed esistono numerose società segrete che si oppongono al governo dittatoriale, e molte ogni anno scompaiono sterminate dalla polizia nazista, altre organizzano feroci attentati che colpiscono purtroppo anche la popolazione civile, altre infine vedono i loro principali membri come fautori convinti della non-violenza, e rinchiusi nelle prigioni francesi, soprattutto alla Bastiglia di Parigi. Il Re risiede a Versailles, e la corte è piena di intrighi, feroci quanto inutili, visto che il governo reale rimane in mano a poche famiglie leali ai nazisti e a quelle provenienti dalla Germania; il Re stesso ha preso in moglie una nipote dell'Imperatore Asburgico.

I Francesi possiedono come colonie il Congo in Africa e la regione della Guyana in Sud America.

Inghilterra: gli inglesi possiedono una monarchia costituzionale, e mantengono la più forte forza navale della federazione; nelle Indie hanno costituito diverse Compagnie Commerciali, che hanno pieni poteri di amministrare quelle regioni. L'Inghilterra comprende anche l'Irlanda, ma non la Scozia; sono un popolo molto legato alle tradizioni cavalleresche, e alla cultura della Cortesia e dei Castelli, di cui la loro terra abbonda. Tuttavia questo mondo civile e luminoso si trova costantemente in contrasto con l'altra anima del regno, fatta di foreste oscure e terribili guerrieri celtici, e della barbarie di luoghi spopolati, come le immense distese delle brughiere, dove si elevano pietre erette e monoliti segno di antichi e irrazionali culti.

Nelle città popolose come Londra invece si cerca un contegno maggiormente mondiale, e non sono pochi quelli che tengono in scarsissimo conto le antiche tradizioni, in favore di una vita dissipata, nonostante siano state emesse leggi apposite dalla regina, Vittoria II, contro il decadere della morale e dei costumi. Così dal porto di Southampton partono ogni giorno navi e navi volanti Trafalgar cariche di espulsi per “condotta morale indegna” dal regno, verso le colonie in Sud Africa, India, Filippine e Australia.

Scozia: la Scozia è virtualmente divisa dalla federazione e non ne fa parte; è una terra orgogliosa popolata di rudi Highlander, piena di antiche tradizioni e di miti propri. Tuttavia in parte rientra nell'orbita della Federazione in quanto costretta a pagare tributi alla stessa, e vi è legata da un duplice patto di alleanza. E' retta da duecento anni dalla monarchia degli Stuart.

Olanda: questo piccolo paese ha mercati e porti un po' dovunque nel mondo, ed è come un immenso cantiere navale. Non si producono soltanto navi adatte per il mare, ma soprattutto sono numerosi i cantieri per la navi volanti federali: qui si costruiscono le gigantesche “Armade” spagnole e le veloci “Trafalgar” inglesi, ma non gli “Zeppelin” tedeschi, che sono prodotti ad Amburgo.

Danimarca: sentinella vigile verso l'oscuro dominio degli Asgardiani di Heimskringla la Danimarca possiede una lunga tradizione di civiltà marinara e pescatrice, e vede nel suo territorio sorgere numerose basi militari naziste, a causa sia della vicina minaccia dal nord, che del vicino sbocco sui mari dell'Impero Russo. Il regime è monarchico elettivo, e diciotto baroni eleggono ogni cinque anni il Re.

Germania: il grande impero centrale è centro vitale e politico della Federazione. E' diviso in tre strutture territoriali e politiche: la Germania vera e propria, con capitale Amburgo, il Brandeburgo, cuore politico e amministrativo della Federazione, con la capitale Federale Berlino, e la Boemia, con capitale Praga, stato inglobato durante la prima guerra mondiale. Esistono quattro organi politici: il Parlamento e la Camera dei Baroni di Germania, che amministra e governa il paese, e l'Assemblea e la Camera Federali; dell'Assemblea fanno parte i rappresentanti eletti dei vari paesi della Federazione, degli altri tre organi funzionari tedeschi, che amministrano e governano tutta la federazione e il paese. Esiste un primo ministro, e tutti gli esponenti del potere sono di estrazione militare, e da quella ventina di famiglie aristocratiche che prima e dopo la seconda guerra mondiale hanno mantenuto il loro potere.

Il paese è famoso per le alte brughiere e per le foreste ricche di cervi della Boemia, mentre le altre zone sono densamente popolate e sfruttate; fabbriche immense ricoprono gran parte delle città, e assieme al fumo delle ciminiere e nel traffico spaventoso emergono le sagome nere dei monumenti nazisti, come ad Amburgo il Palazzo Del Sole, sorta di grande tempio celebrativo e santuario delle memorie naziste.

Svizzera: questo stato è dominato essenzialmente dalle banche, e qui si muovono tutti i contanti e i conti dell'intera Europa. E altri segreti terribili si narra si nascondano nelle profondità delle celle di metallo sigillate. A Ginevra è la sede del potere amministrativo, retto da sei Consiglieri Civici.

Austria: il grande Impero Asburgico è da sempre gemello e legato alle sorti di quello Germanico. Alleati durante la prima guerra mondiale, avvenne che alla fine di quella l'Austria venisse smembrata. Tuttavia la seconda guerra mondiale ha restituito con la vittoria anche una certa consistenza territoriale, anche se è difficile parlare ancora, come fanno i Viennesi, di “Impero”. L'Imperatore è indicato direttamente dal governo di Berlino, anche se negli ultimi duecento anni è sempre stato della famiglia degli Asburgo.

La vita a Vienna è dolce, e nessuno pare pensare alle acque del Danubio sempre più nere a causa delle fabbriche, e almeno i nobili possono permettersi di vivere e di sognare ancora, dentro all'illusione dell'Impero.

Italia: partendo dal nord sono diversi gli stati i principati e le potestà che si spartiscono la penisola; dopo la fine dei fascisti nel paese avvenne una grande confusione, ma il mancato intervento di qualsiasi forza amica produsse il fatto che le varie divisioni nazionali tornarono a galla, e il paese si divise.

Si possono rintracciare il Regno di Savoia, che governa anche su Corsica e Sardegna, la Repubblica di Genova, la Repubblica di Venezia (che possiede attualmente anche l'isola di Creta), la Repubblica di Lucca e il Granducato di Toscana, lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli. Tutti questi stati sono di tradizione cristiana, anche se “con prudenza”, per non inimicarsi i nazisti.

Grande importanza ha nel Mediterraneo la Repubblica di Venezia, soprattutto per la sua attività contro i pirati, sia quelli foraggiati dal governo babilonese che gli altri che si nascondono nei porti africani e nella miriade di isolette dell'Egeo, che solcano tutti i mari bruciati dal sole con i loro idrovolanti. Ultimamente la Repubblica si appoggia anche a numerosi e abili ex-pirati o avventurieri, che paga come mercenari per debellare la minaccia dei predoni che attaccano le navi mercantili.

Il Regno di Savoia invece conduce una prudente politica di affiliazione al governo centrale nazista, anche se segretamente nutre l'ambizione e la speranza di poter unificare nuovamente il paese sotto la sua bandiera. Per questo nelle spedizioni militari in altri paesi della Repubblica Socialista Tedesca vi è sempre un contingente Sabaudo, che tende a rimarcare la presenza del piccolo stato di fronte alle grandi potenze, per avere quel peso politico che gli consenta di mettere in atto i suoi piani. Durante il caos prodotto dalle rivoluzioni sociali e giovanili del 1968 riuscì ad annettere il ducato di Milano, e strappare la Corsica a Genova.

La Repubblica di Genova è un potentato in declino, specie dopo aver perso anche il controllo della Corsica a vantaggio dei Sabaudi; il suo controllo nel Mediterraneo occidentale è fortemente limitato da tutte le potenze maggiori che si affacciano su quel mare, e ultimamente pare che lo stato sia diventato covo di diversi pirati, una mossa che porterebbe a “scavalcare” i potenti concorrenti, minando i commerci regolari via mare.

Il Granducato di Toscana è uno stato forte e retto ormai da più di cinquant'anni dalla famiglia Medici, che è passata indenne attraverso lo sbarco nazista nel '46, l'invasione dello Stato della Chiesa del '68, i sommovimenti sociali di quello stesso anno e diversi attentati. Nel granducato si promuovono le arti e la cultura, e si fa grande affidamento su milizie mercenarie agli ordini di spregiudicati Capitani di Ventura, dando sempre un occhio al vicino e potente Stato della Chiesa.

La Repubblica di Lucca è un piccolo staterello satellite del Granducato di Toscana, con il suo podestà e un piccolo esercito sempre in armi sul confine con i Savoia.

Lo Stato della Chiesa è convinto che l'unico modo di tener viva la fede cristiana in un mondo che la nega e la perseguita sia possedere non solo il potere spirituale, ma anche quello temporale. Per questo mantiene un forte esercito, e mira sempre a espandersi verso nord e verso sud; il sogno del Papa Pietro II sarebbe quello di unificare la penisola sotto le insegne delle chiavi del Vaticano, per promuovere un'energica politica di riforma spirituale contro lo strapotere del nazista pagano. Il papato offre la sua mediazione politica in diverse controversie sia nei veri e propri conflitti che vengano a verificarsi in tutto il mondo, e i messi apostolici sono sempre in viaggio: i servizi di mediatore e di ambasceria sono apprezzati a livello mondiale, tanto che non vi è stato dove il Papa non abbia la mano. In realtà la rete di spie del Vaticano, che ufficialmente serve gli affari del papato, e ufficiosamente è in contatto con tutte le associazioni o paesi anti-naziste del mondo, può vantare un livello di competenza e di estensione nel territorio mondiale che la rende la prima al mondo.

Il Regno di Napoli vive di arte e di armi, che esporta in tutta Europa; al visitatore esterno appare come un paese incantevole, dove il mito si fonde nel sogno, dentro a paesaggi di struggente bellezza, dove la popolazione è calda e accogliente e sempre col sorriso sulle labbra. La corte di Federico IV promuove quest'idea, proponendosi come centro mondiale della poesia dell'amor cortese e del “dolce stil novo”. In realtà il paese è afflitto da gravi problemi, come una pressione fiscale che è tra le prime in Europa, il problema del banditismo, e la piaga di alcune sette misteriche che hanno la loro sede in Sicilia, che si pongono come antagoniste del governo e predicano dottrine filosofiche contrarie alla morale cristiana. Prima fra tutte la setta degli Orfici, che ha la sua base nelle grotte sotto l'Etna, che sono pure assassini, particolarmente richiesti dal governo di Berlino per il loro servigi infallibili e discreti.

Balcani: i Balcani sono una terra tormentata e selvaggia, fatte di aspre coste e di montagne deserte e selvagge. Vi si trovano la Bosnia, il Montenegro, la Serbia e l'Albania, tutti principati governati da antiche e tribali oligarchie di principi pastori, anche se ultimamente la Bosnia sta cercando di darsi una facciata maggiormente “Europea” e moderna. E' in queste regioni che sono passati eserciti re e monarchi, una terra di miti antichissimi, e le vestigia di battaglie e di rovine dimenticate richiamano avventurieri da tutta la federazione e dal mondo.

Ungheria: l'Ungheria è un paese con un parlamento e un'organizzazione democratica, anche se l'unico partito ammesso alle liste elettorali è quello nazista. E' un paese dove si allevano cavalli di razza, e di grandi pianure ricoperte d'erba. Un grande vallo con torri e mura ciclopiche è stato costruito sul confine con l'Impero Russo.

Questo paese è anche famoso per gli spietati cavalieri, i Kurgan, che si vantano di discendere da un'antichissima razza delle steppe asiatiche, e che non si ritengono cittadini ungheresi, ma considerano tutti gli altri che costruiscono case e coltivano la terra come intrusi nelle loro pianure; sono feroci in guerra e pare possiedano poteri inferiori a quelli dei Valkyrian, ma altrettanto mistici, che però vengono gelosamente tenuti segreti anche ai nazisti.

Recentemente in mezzo alla brughiera a nord di Buda sono emersi ruderi e resti di una città antichissima, che i Kurgan hanno subito reclamato come propria, e dove compiono strani riti, a quanto dicono i rapporti degli osservatori del reich. Pare sia imminente una qualche spedizione militare della Federazione per porre un freno alla sfrontata indipendenza dei Kurgan.

Romania: questo paese è diviso in province dipendenti dai Conti di Valacchia, ed è un paese spaventosamente retrogrado e superstizioso. Qui ha sede anche il famoso Reggimento di Ferro di Romania, di stanza nella famosa fortezza di Bran.

Bulgaria: la Bulgaria è divisa in 5 contee dominate da una famiglia proveniente dai Carpazi, i Vracolkas, che governano nella regione con pugno di ferro. In questo paese ha grande rilevanza la pastorizia e le miniere di idrocarburi. Per il resto si tratta di un paese scarsamente abitato, e si raccontano le peggiori storie a proposito dei Vracolkas, e racconti ancora più tenebrosi riguardano il vampirismo e certe cose terribili che abitano i cimiteri.

L'Europa nel Tomotomo

I confini della Federazione Europea sono segnati in rosso. I paesi che vi fanno parte conservano il loro governo nazionale e hanno rappresentanti e diritto di voto all'Assemblea Federale di Berlino, dove ha sede il Governo Federale.

In realtà tali paesi non hanno nessuna autorità politica personale, e i governanti e la classe politica di questi sono o direttamente espressi tra le fila dell'unico partito ammesso alle liste elettorali in tutta la federazione, ovvero quello Social-Nazionalista, oppure sono sotto il controllo di Berlino, come nel caso dell'Italia, divisa tra vari stati e potestà autonomi, ma sudditi dell'Impero Germanico.

Il Reich si autodefinisce "Repubblica Socialista", ma non è nè una democrazia nè i suoi principi ispiratori sono populisti, bensì si tratta di una dittatura semi-assoluta, che solo in anni recenti tende a consentire una mite e controllata libertà; di pensiero e di stampa.

Invece la definizione di "Quarto Reich" deriva da quel clima di attentati e instabilità seguiti alla vittoria sull'Inghilterra nel 1945, quando l'Europa divenne federazione al comando della Germania; il partito nazista cadeva in pezzi e le redini della classe dirigente era tenuta in mano da folli quali Martin Boorman, e lo stesso Furher, che poi venne messo da parte e sostanzialmente rinchiuso nel Grande Palazzo del Popolo di Berlino fino alla sua morte (presunta) nel 1991, non era giudicato più in grado di reggere l'impero, ma poteva rimanere soltanto come un simbolo. Si intende con questo termine dunque un superamento del governo precedente, e una nuova impostazione, che prevedesse grande prosperità e una nuova politica mondiale, dalla quale fosse eliminata la guerra come solo strumento per l'imporsi dell'ideale nazista sulla terra. In più si voleva rassicurare l'opinione pubblica europea (e mondiale) che quegli eccessi e quegli orrori propri del Terzo Reich erano stati definitivamente superati.

Tuttavia già alla fine del '49 non esisteva più un solo ebreo n tutto il territorio europeo e presto, se anche l'economia si risollevò in mezzo alle macerie in tempi brevissimi, fu chiaro che agli spiriti liberi e ad ogni uomo di buona volontà non potevano bastare la ricchezza economica e l'addormentarsi nel piacere delle coscienze per vivere nel nuovo mondo vouto dai nazisti. L'Europa si ricoprì di fabbriche, e grande onore venne all'esercito della croce uncinata, ma soprattutto ai grandi artefici della vittoria nazista, i terribili Valkyrian, generali e guerrieri allevati nel seno delle SS e indottrinati a misteriose e terribili religioni esoteriche, e dotati di poteri che non erano, e non sono, umani.

In effetti il governo non tollera minoranza etniche e non tollera altre religioni che non siano quella ufficiale, la religione degli Dei del Vahlallah, e sono sorti in ogni città templi pagani dedicati a Wotan. Dalle profondità del tempo gli antichi dei sono tornati, e quando gli ufficiali delle SS li chiamarono, scoprirono che essi erano ancora vivi, e attendevano al di là dello spazio e del tempo che ancora gli uomini li adorassero, per poter tornare e avere il potere di un tempo.

E così avvenne.

La magia nel Tomotomopoppin

Ecco qualcosa sulla magia, tratta da: Safristus P., Prima lezione di Magia, Edizioni l'Arcano, Milano, 1987. Questo è un libro di testo che si utilizza comunemente nelle Accademie magiche Europee, e anche se un pò datato e molto scolastico, é comunque un buon inizio per capite la materia.

"Il potere magico deriva dai Sette Serpenti, qualsiasi cosa essi siano. Quindi anche la magia deriva da essi. A meno che i maghi non posseggano di loro il dono, sarebbe estremamente difficile poter utilizzare la magia, eppure essi lo fanno.

In realtà, come già si è detto, i Sette Serpenti possono vivere all'interno di qualsiasi cosa, dagli esseri viventi alle cose inanimate. E' proprio utilizzando questo concetto che i maghi fanno quello che fanno. Utilizzano quelle componenti magiche e quei materiali, nonché quegli esseri viventi, che hanno il dono, per produrre effetti 'magici'.

Gli esseri toccati dai Sette Serpenti possono a loro volta riprodursi, naturalmente, e benché originariamente debbano essere stati rari, hanno espresso il dono attraverso la loro specie, e a seconda del particolare dono, questo può trasmettersi più o meno intatto: come questo accada, è da lungo oggetto di studio dei maghi, e ancora non è stato risolto. Esistono quindi alcune razze magiche come la genia dei folletti, gli orchi, le fate ecc., che abitano in gran numero il mondo del sogno, e in minima parte possono penetrare anche in questo. Queste vengono utilizzate dai maghi in due modi: quelli che hanno pietà di queste creature usano soltanto un ciuffetto di pelo o polvere d'ala, i malvagi consumano l'intera creatura, uccidendola.

Grande importanza tra i maghi assumono quindi i Sognatori, in altri paesi chiamati Viaggiatori del Sogno, che un tempo venivano inviati nel Mondo del Sono a caccia di esseri fatati, ma che ora, grazie alla creazione di particolari macchine magiche e della tecnologia, possono portere nel mondo reale frammenti di sogno ed esseri che là vi abitano.

In particolari zone dove il mondo del sogno è particolarmente vicino a quello reale, come nelle foreste più profonde o sulle vette inaccessibili, o nelle profondità della terra, o ancora nelle cantine delle case antiche, questi esseri vivono abitualmente nel nostro mondo; vengono cacciati per il loro pelo, brina o polvere (ogni creatura produce un effetto diverso, a seconda della sua natura e del Serpente di cui è figlia).

Anche gli oggetti inanimati possono essere toccati dal dono, come si è detto; esistono così miniere 'magiche' che sono protette fino alla morte dalle famiglie dei maghi, e foresta sacre dove gli alberi non vengono abbattuti; infatti, e questo è un grande mistero, pare che i geni dei Sette Serpenti non siano trasmissibili nel mondo vegetale, rendendo questa risorsa non rinnovabile.

Sono invece molte le creature, a parte naturalmente gli uomini, a possedere il dono: i Bosfori sono animaletti dal pelo rossiccio, il cui ciuffo serve per ottenere incantesimi basati sul fuoco, mentre i Catoplebas hanno uno zoccolo, quello destro, che è indispensabile per castare la magia della trasformazione; la polvere delle ali delle fate viene impiegata per fare le magie del sonno, e una piuma di grifone è indispensabile per poter volare.

Per quanto riguarda il regno minerale, la polvere di Ametista magica serve per diversi incantesimi, tutti però che hanno il minimo comune denominatore di creare illusioni, mentre il tritume di Argento magico serve a distruggere i morti viventi, e quello di Ferro magico è importantissimo, in quando consente il lancio degli incantesimi che imprigionano i fairy.

La Quercia magica invece amplifica enormemente la portata e la potenza degli incantesimi, mentre l'Ebano può essere utilizzato per creare l'oscurità.
Un tempo, quando ancora esistevano i maghi malvagi, si compiva ogni sorta di male contro le creature del mondo dei sogni, e spesso venivano impiegate anche cavie umane, ma fortunatamente al giorno d'oggi queste barbarie sono per sempre concluse. Si dice anche che un tempo nel perduto continente di Atlantide e di Mu esistessero macchine portentose che consentivano l'accesso sempiterno al mondo dei sogni, e non solo, ma anche di plasmare la materia stessa di cui sono fatti i sogni, e compiere meraviglie incredibili: ma di questi miti non è rimasta traccia ai nostri giorni, e vanno considerati come leggende fantasiose.

Per lanciare incantesimi dunque il mago ha bisogno di tre cose: la componente magica, la parola, la forza di volontà. La parola consiste nel nome segreto del mago, e nella formula che attiva il potere dei Sette Serpenti contenuto nel componente: è un'applicazione lunga, costante, e dura, che porterà il mago a conoscere ogni cosa, ogni ingrediente e ogni formula, e a inventarne di nuove.

La forza di volontà è la quantità di potere che il mago può sostenere prima di esaurirsi completamente; il componente, tranne che nel caso di certi materiali che vengono disciolti nelle pozioni, o bruciati, non si consuma: la penna di un grifone posizionata su di uno strumento di volo non si consumerà mai, o se non dopo lungo tempo. Tuttavia non tutte le componenti sono uguali: certe creature sono più forti di altre, e le migliori sono riservate alle magie più potenti, e ai maghi più grandi. Ma a prescindere da quanto potere magico possa scaturire dal componente, anche il migliore non darà che mediocri risultati in mano a un mago mediocre, con poca forza di volontà.

E' infatti la forza del mago, contenuta nel suo nome magico, che gli consente di catalizzare il potere magico, e più grande sarà, più grande sarà il potere scatenato e più a lungo mantenuto, e maggiore il numero di incantesimi che un mago può scagliare.

Bisogna esercitarsi a lungo e con disciplina su questo, per far sviluppare la predisposizione di ognuno.

Naturalmente gli oggetti, come i bastoni, o i cappelli o simili, e tutto quello che un mago possiede, possono essere incantati tramite l'applicazione del componente magico; questi oggetti saranno molto utili, perché potranno, se opportunatamente lavorati, essere utilizzati senza pensiero di sprecare la forza dal mago, che ne avrà già infusa a sufficienza per un lungo uso. Sono di questo tipo per esempio i vari attrezzi volanti, le stoviglie che si lavano da sole, ecc., e certi antichissimi manufatti magici, alcuni dei quali, proprio per la virtù vivificatrice del dono, senzienti, che ancora al giorno d'oggi sono colmi di magia eterna e sono cimeli delle più blasonate famiglie di maghi, i cui poteri son miracolosi, e a stento replicati ai nostri giorni.

A tutt'oggi non è stato ancora possibile, nonostante migliaia di anni di studi, di riprodurre il potere dei Sette Serpenti in laboratorio, e nemmeno allevare coloro che lo possiedono, siano essi esseri umani o bestie."