sabato 10 aprile 2010

Weekly Update 3

Oggi si parla del capitolo 32, intitolato, ovviamente non a caso, "Flatlandia". Immagino che questa parola sia nota a molti, ma per quelli ai quali ciò non risultasse altrettanto noto propongo due parole di spiegazione.
"Flatlandia" è il titolo di un libro scritto da Edwin Abbott Abbott, nel lontano 1884 (vedi link). La storia narra della vita di un quadrato all'interno di un mondo bi-dimensionale (quindi "flat"), governato da regole precise, assolutamente 2D. Ma un giorno una sfera, proveniente dalla terza dimensione, svela al povero quadrato che esiste ben altro al di là della sua ristretta capacità di percezione.
L'opera ha due anime, in realtà intimamente connesse: una matematica, pedagogica, e una satirica, di denuncia della società contemporanea, troppo divisa in rigidi compartimenti "sociali".
Cosa centra tutto questo con il capitolo 32 del mio libro?
Questo capitolo è un momento fondamentale dell'intera serie di Tomotomopoppin. Fin dal volume 0, e poi nell'1 e in varie occasioni nel 2.1 presente, vari personaggi dicono varie cose sul Mondo dei Sogni. Il filosofo platonico, lo gnomo di Burgoprofondo, il gatto del Cesshire... hanno tutti teorie molto diverse su che cosa sia "la realtà" e il sogno.
Ogni singolo personaggio possiede un'idea sua del Mondo dei Sogni, dettata dalla sua personale cultura, o, in ultima analisi, dalla sua apertura mentale, dal suo concetto, più o meno ristretto, di realtà e di pensiero (si veda ad esempio lo gnomo Gubbley nel volume 0, il quale vive in una società ristrettissima, non solo "fisicamente", ma anche e soprattutto mentalmente e culturalmente, dove non riescono neppure a distinguere un essere umano da una chiave inglese, e pur vivendo proprio dentro al Monto del Sogno non hanno idea di che cosa sia!).
Insomma, che cos'è questo Tomotomopoppin, come lo chiama Alice? E' un universo alternativo? E' il paese delle meraviglie? E' un luogo dove i sogni sono reali?
Ora finalmente la nonna ci spiega dall'inizio alla fine cosa sia veramente questo Tomotomopoppin: e l'esempio, la similitudine che utilizza per spiegarlo al suo uditorio composto da sciocchi è preso proprio da Flatlandia. Cioè il modo in cui gli esseri umani percepiscono la realtà è paragonato a quel mondo bi-dimensionale narrato nel libro: gli uomini vedono solo una parte della realtà, cioè quello che la loro percezione "2D" consente loro di vedere. Ma la realtà ha ovviamente almeno tre dimensioni, o 4 o 5... quindi il Tomotomopoppin, il Mondo del Sogno, non è un mondo alternativo fuori del nostro mondo, è il vero mondo, così com'è, ma non percepibile nella sua interezza dal singolo umano.
Una persona vede solo la realtà materiale e fisica, perchè solo questa riesce a percepire; il Sogno, il fantastico ecc. non sono invenzioni, in quanto esse esistono tanto quanto le cose che si possono toccare, ma sono collocate in una dimensione "sostanziale" diversa, più alta, così sottile e fine (nel senso di qualità) che non è percepibile dai nostri sensi. Solo nel momento del sogno, cioè quando dormiamo, è possibile perdere parte di quella rigidità mentale, di quel "velo" gravoso che oscura i sensi, che ci permette di vedere una parte di quel mondo... per questo viene chiamato "mondo dei sogni" e "sogno" il potere che usano i maghi e i Sette Serpenti... perchè nell'esperienza comune esso è visibile solo nei confini del sognare.
Ma non è un sogno, una condizione della mente umana.
Per questo Alice stessa non lo chiama mondo dei sogni, visto quanto è imperfetta questa definizione: ma non trovandone una migliore che potesse esprimere un concetto così vasto, ecco che si è risolta per l'assurdo "Tomotomopoppin"!