sabato 1 settembre 2007

Il mondo del Tomo: il Sottosuolo

Ben poco si conosce dei regni che vivono sotto la crosta terrestre, nelle caverne lontane dalla superficie, piene di orrori inimmaginabili. Tutto quello che si sa proviene da oscuri miti dimenticati, che parlano di creature che vivono soltanto al buio, e di civiltà del passato che trovarono rifugio nelle profondità, senza più poterle poi abbandonare. Un resoconto di quello che si trova laggiù viene recentemente dal viaggio di Alice, che visitò molti di quei luoghi, dopo esser naufragata nelle grotte sotto il Danubio (ne i Fuochi di Hel). Vediamo alcuni di questi luoghi:

Città degli Gnomi

Fuori della portata del viaggio di Alice, verso ovest, si estende un grande lago sotterraneo, chiamato “Mare delle Profondità”, abitato da orribili creature cieche; al di là del mare cominciano i regni Dwemer, che contano diverse città scavate nella pura roccia, e che emergono in superficie sotto certe montagne che non si possono nominare.

Mar-A

Poco si sa di questo luogo orribile; è circondato da alte torri, che paiono vive, e un muro inaccessibile si leva da profondità abissali. Pare che al di là vi sia una città maledetta, costruita dagli dei, ma di quali dei si tratti, nessuno lo sa. In realtà nessuno ha mai varcato le porte di diaspro, e quel poco che si conosce di Mar-A è che essa non è altro che la gigantesca soglia verso il mondo da cui provengono gli dei blasfemi che la costruirono.

Le Otto Caverne

Nelle Otto Caverne si possono trovare diversi insediamenti, tra cui Burgoprofondo, la città principale degli gnomi, che consiste in un grande pozzo profondo 1200 metri, su cui si affacciano gli edifici e le case, altri villaggi minori degli gnomi e i villaggi degli altri abitanti del sottosuolo, come gli animali umanoidi; appena all'esterno, verso est, si estendono le cosiddette “Caverne Perdute”, dove si trovano la foresta fungoide di Mork, e più oltre le rovine di cristallo di un'antica città sotterranea degli uomini rettile di Valusia, ora occupata da giganti orribili e deformi.

Rovine di cristallo di Ilith

Verso il termine delle rovine della città valusiana si innalzano altri resti di costruzioni di quarzo, che paiono poste sopra a pozzi e caverne ancora più profonde come un sigillo; dentro a queste costruzioni esistono edifici e torri che paiono fatti di carne e metallo, città viventi costruite da esseri che un tempo vivevano in superficie, ma che scacciati di lassù incalzati dalla guerra e da altre civiltà più giovani e desiderose di conquista, cominciarono a vivere sottoterra. Di essi si perse ogni traccia: in realtà essi subirono una mutazione orribile, o forse essi stessi si imposero tale trasformazione, tanto da divenire spaventose macchine umane, fatte di carne e di metallo. Pare che provenissero dall'antichissima Ilith, che si estendeva millenaria nel deserto Mongolo al tempo degli Iperborei, e che venne distrutta da quelli del continente di Mu. Ora gli abitanti di questa città si chiamano MARO.

La macchina

In un immenso spazio tra la crosta terrestre e le caverne più profonde ci sono vari anfratti deserti, ma pare che nella zona proprio sopra la città degli Ilithiani ci sia invece una smisurata e incomprensibile macchina, kilometri e kilometri di acciaio, meccanismi, ruote, ciminiere, ingranaggi che si estendono senza soluzione di continuità sopra e sotto. Nessuno, tantomeno gli gnomi, conosce la funzione di quel meccanismo, né che cosa faccia in realtà, né chi lo abbia costruito. La macchina è anche infestata da mostri insettiformi chiamati dagli gnomi “vespe”, che proprio come quegli insetti costruiscono grossi nidi sospesi tra i macchinari.

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