sabato 22 dicembre 2007

Miyazaki: i lavori animati - Sen To Chihiro No Kamikakushi

Questo film può essere tranquillamente visto come il capolavoro assoluto di Miyazaki, la summa del suo cinema. Ho lasciato volutamente nel titolo il nome originale perché sostanzialmente intraducibile. La traduzione e la titolazione inglese suonano come "Spirited Away", che però traduce solo la parola "Kamikakushi". Il titolo italiano, "La Città Incantata", come al solito non centra assolutamente nulla con il film. La traduzione corretta sarebbe "Il rapimento degli dei/spiriti di Sen e Chihiro".

Il nome "Chihiro" significa "un migliaio di braccia (nel senso di misura di profondità)", mentre Sen "un migliaio"; Sen e Chi usano lo stesso kanji, quindi è parte del nome Chihiro. E in effetti sono la stessa persona.

Chihiro Ogino è una ragazzina che è costretta a cambiare città per seguire i genitori; ha dovuto anche lasciare la sua scuola, e tutti gli amici, e questo non la rende particolarmente contenta.

Mentre in macchina con i suoi va alla nuova casa, il padre decide di fare una deviazione e di prendere una scorciatoia per i campi: tuttavia la scelta non si rivela particolarmente felice, la loro corsa termina davanti a un'inquietante statua di una qualche divinità "nano". C'è una grande torre con una grande porta, e i genitori di Chihiro decidono di andare a curiosare; la ragazza non vorrebbe, ma è costretta a seguirli.

Dall'altra parte della bizzarra costruzione si apre al loro sguardo una scena inaspettata: prati verdissimi disseminati di statue bizzarre e sullo sfondo una colorata città, che fa pensare al padre di Chihiro a un parco giochi a tema, come quelli che venivano aperti in gran numero negli anni ottanta. Spintisi fino al paese scoprono che pare abitato, ma non c'è nessuno dietro le bancarelle; ci sono tonnellate di misteriosi cibi apparentemente incustoditi, e i genitori di Chihiro, evidentemente con qualche debolezza di gola, cominciano a servirsi senza tanti complimenti.

Lasciata solo a sé stessa la ragazza comincia a vagare per la città, e raggiunge un grande ponte sospeso sopra un baratro profondissimo, e al di là c'è una stranissima costruzione, con una grande ciminiera, che pare un enorme quanto bizzarro bagno pubblico. Dall'altra parte del ponte sopraggiunge un affascinante ragazzo stranamente vestito, che appena vede Chihiro le grida di andarsene, perché se loro la scoprissero là sarebbe un guaio! Chihiro ovviamente non capisce nulla, ma improvvisamente la notte si addensa sulla città e tutto d'un tratto il sole tramonta. Chihiro scappa e cerca i suoi genitori, ma alla bancarella dove li ha lasciati ora ci sono soltanto due mostruosi maiali con i vestiti dei genitori addosso!

Orrificata la ragazza scappa a più non posso, mentre strane ombre gelatinose emergono dalle case e dalle strade; ma la via del ritorno è preclusa: i prati sono diventati un grande lago, e numerosi barconi pieni di luci si stanno avvicinando a riva. Ne scendono creature stranissime e anche spaventose, e con orrore Chihiro si accorge che le sue mani stanno diventando trasparenti!

Fortunatamente ricompare il giovane di prima, che dice di chiamarsi Haku e di volerla aiutare; deve mangiare un cibo speciale, altrimenti scomparirà, perché quello è il paese degli dei. Però non deve farsi scoprire dalla vecchia strega che domina questo mondo e la casa da bagno Aburaya, perché gli spiriti riconoscono l'odore degli esseri umani. L'unica possibilità è di trovare un lavoro, in maniera tale che non venga riconosciuta.

Le dice di andare a chiedere al vecchio Kamajii (traduzione: "vecchio addetto a scaldare l'acqua") di darle lavoro. Chihiro è molto combattuta, ma naturalmente non c'è molto da fare. Il vecchio Kamajii è l'addetto fuochista del grande bagno pubblico degli dei, e ha decine di braccia come un ragno, con le quali afferra le spezie dai cassetti nell'armadio immenso dietro di lui e le aggiunge al fuoco, riscaldando e aromatizzando l'acqua. Chihiro chiede disperatamente un lavoro, ma lui non vuole ascoltarla; i blocchi di carbone da gettare nella fornace vengono portati da uno stuolo di Susuwatari ("fuligine che cammina"), che abbiamo già visto come "mako-kuro kuro-suke" ne "Il mio vicino Totoro"; essi non appena vedono Chihiro subito si emozionano e cominciano ad ammassarsi in mucchi caotici. Uno rimane schiacciato da un blocco troppo grosso, e Chihiro, mossa a compassione, si guadagna la stima di tutti quanti raccogliendolo e gettandolo nella fornace per lui.

Arriva però improvvisamente una servente (una donna rana) del bagno, Rin, che poi diventerà amica di Chihiro, per portare la cena a Kamajii, e subito si accorge che Chihiro non è uno spirito; ma il vecchio mente dicendo che è sua nipote, in cerca di lavoro.

Chihiro viene così condotta dalla strega, la quale è una vecchia enorme con una testa gigantesca e con un naso spaventoso, e dal carattere pessimo, che si chiama Yu-baaba ("vecchia meghera del bagno"). A furia di insistere Chihiro ottiene il lavoro, ma la vecchia le ruba il nome e la ribattezza come "Sen". Se non riuscirà a riprendersi il suo nome perderà sé stessa.

La vecchia strega conta proprio su questo, ma Chihiro ha dalla sua Haku, anche lui servo della strega e privato del suo nome come lei; è lui a confortarla e a ricordarle il suo nome. Non deve dimenticarlo, altrimenti non riuscirà a salvare i suoi genitori trasformati in maiali.

Così Chihiro comincia il suo lavoro al bagno pubblico, e le cose sono difficili, anche perché lei è il solo essere umano in quel luogo. Una notte arriva però uno strano spirito trasparente, con una maschera sul volto; senza pensarci troppo Chihiro lo fa entrare pensando che sia un cliente, ma in realtà la cosa si rivelerà un grosso errore. Questo spirito ha infatti il potere, tra l'altro, di materializzare i desideri delle persone (o degli altri spiriti), e quando Chihiro chiede senza esito alla rana preposta i balsami adatti a fare il suo lavoro e questo, visto che è umana, la tratta con disprezzo, glieli dà questo essere; è infatti giunto un dio terribile al bagno, una massa fangosa e puzzolente di abominio, e la strega, per non perdere tutti i clienti e il personale, sbologna la patata bollente su Chihiro. Questa riesce nell'impresa di lavare via tutte le lordure dello spirito, grazie appunto ai balsami speciali dategli dallo "Spirito senza faccia" (Kaonashi) e dalla sua testardaggine, e poi sommersa dalla fanghiglia del dio sporco scopre tonnellate di rifiuti (biciclette, canne da pesca, frigoriferi...) conficcati nel suo corpo. Con l'aiuto degli altri serventi riescono a estrarre i corpi estranei, e lo spirito, tornato mondo, si rivela essere un maestoso drago, il dio di un grande fiume, che fa un dono speciale a Chihiro prima di andarsene.

Chihiro assurge agli onori massimi, e tutti la festeggiano, ma dopo l'orario di chiusura del bagno il Kaonashi comincia a mietere le prime vittime...

Intanto la strega deve assentarsi, e rimane Haku a guardare la casa; tuttavia, mentre Chihiro, dopo una grande pioggia che ha trasformato l'intero paesaggio in una distesa marina, dove persino il treno è costretto a sferragliare sopra i binari sommersi, sta sulla balconata a fissare malinconica l'orizzonte, vede uno strano drago saettare in mezzo alle nubi, inseguito da un nugolo di uccelli di carta. Il drago pare ferito, e si schianta in un mare di sangue nelle stanza della strega. Chihiro, capendo che si tratta di Haku, cerca di raggiungere fortunosamente i piani alti, non accorgendosi che un uccello di carta le si è appiccicato alla schiena. In effetti trova Haku morente, ma in quel mentre arriva la strega, ed è costretta a nascondersi nella sala giochi del "bambino" della medesima, Bou ("piccolo ragazzo"), in realtà un enorme bambino viziatissimo alto almeno due metri che la mette a dura prova. Il pupazzo di carta attaccato alla sua schiena si rivela l'artefatto di un'altra potente strega, la sorella di Yu-Baaba, di nome Zeniiba. Grazie al pupazzo si materializza nella sala, e sia Bou che le strane teste balzanti Kashira ("testa") e anche l'uccello spirito di Yu-Baaba la attaccanto; ma lei trasforma il "pupo" in un grosso topone obeso, l'avvoltoio con testa umana in una zanzara e i tre Kashira a loro volta nel bambinone. E cerca di finire Haku, che è stato mandato dalla sorella a rubare uno dei suoi tesori.

Chihiro tenta di fermarla, ma cade lei e il drago Haku nella fossa dove la strega di solito getta le gente che non le serve, e soltanto la capacità di volare di Haku e il suo ultimo sprazzo di energie salvano le loro vite. Chihiro e Haku finiscono giù dal vecchio Kamajii, ma Haku è stato avvelenato a morte; per salvarlo Chihiro gli dà da mangiare parte del dono concessole dal grande dio del fiume, e Haku sputa il demonietto che lo stava uccidendo.

Mentre Chihiro tira un sospiro di sollievo per la sorte di Haku, in compagnia del vecchio Kamajii e del topo e della zanzara trasformati, viene a sapere che comunque Haku non è ancora fuori pericolo; il vecchio Kamajii, vista la sua determinazione, le regala un biglietto per il treno per la raggiungere la strega della palude, per chiederle di salvare Haku; intanto l'altra strega sta chiedendo di lei. Infatti il Kaonashi sta distruggendo e mangiando qualsiasi cosa e chiunque, cercando di Chihiro. Allora lei va a incontrarlo, e lui le offre del denaro, come ha fatto con tutti i serventi del bagno; ma Chihiro ha un cuore puro, e del denaro non se ne fa nulla. Lo Spirito intanto è divenuto una mostruosità enorme, e ai continui rifiuti della ragazza va su tutte le furie. Lei gli da mangiare quel che resta del dono del dio del fiume, ma poi deve scappare alla sua ira, e viene inseguita per tutto il bagno dalla creatura, che man mano che corre e distrugge sputa uno alla volta tutti gli altri spiriti che aveva mangiato.

Chihiro ha deciso di andare a restituire l'oggetto rubato da Haku all'altra strega, quella che abita la palude, e fuggendo dal Kaonashi scappa anche dal bagno degli dei. Alla fine lo Spirito senza faccia si sgonfia del tutto e ridiventa il malinconico essere dell'inizio; provandone pietà, Chihiro gli chiede se vuole venire con lei e con il topo e la zanzara, e questo la segue.

Dopo un lungo viaggio in treno verso la palude i nostri finalmente arrivano, e guidati da un lampione semovente raggiungono la casa della strega Zeniiba. Questa non è assolutamente cattiva, e prende in simpatia Chihiro, come una nipotina. Mette a lavorare lo Spirito senza faccia, che trova una sua realizzasione, e anche la zanzara e il topo, che furono l'avvoltoio e il bambino della sorella. Questi potrebbero già da tempo essere tornati al loro stato originario, solo volendolo, ma essi preferiscono rimanere così.

Alla fine Haku sembra guarito, e arriva là alla casa della strega a prendere Chihiro; mentre volano sopra il mondo degli dei Chihiro ricorda di quando, da piccola, stesse per annegare in un fiume, e che il fiume stesso la salvò dalla morte... quel fiume era Haku, e pronunciando il suo vero nome il drago riacquista sé stesso. I due volano felice ridendo tra le lacrime nel cielo notturno.

Ora rimane da recuperare i genitori della ragazza; Chihiro restituisce Bou alla strega, che riacquista il suo vero aspetto e rampogna la vecchia di avere poco cuore: lei però non può semplicemente ridarle indietro i suoi genitori, Chihiro deve riconoscerli tra gli altri maiali, è la regola.

Ma Chihiro dopo un attento esame dichiara che non ci sono tra i maiali là presenti, e finalmente può lasciare il mondo degli dei. Tutti gli spiriti la salutano commossi, e Haku le dona un suo regalo... si incontreranno ancora un giorno!

Così Chihiro attraversa di nuovo il tunnel nel grande edificio rosso, e si ritrova davanti alla sua macchina con i genitori, che naturalmente non ricordano nulla, e che rimangono stupiti di vedere l'erba cresciuta intorno all'autovettura.

Solo Chihiro conosce la verità...

Brevissimo commento all'edizione italiana

Il film non solo è passato in DVD in Italia, ma anche (addirittura) al cinema, complice forse l'Orso d'Oro vinto a Berlino e l'Oscar in America. Tuttavia, fin dal titolo, come si è detto, ci sono diversi errori. Confrontato con quello giapponese il doppiaggio italiano è mediocre, l'adattamento invece meno che mediocre. Innanzitutto, non è ancora del tutto chiaro perché quando si importa un qualche prodotto artistico in questo paese bisogni "adattarlo": non va bene così com'è? Tra l'altro l'adattamento indiscriminato sarebbe anche contrario alla legge sul diritto d'autore (vedi qui), e in Italia viene fatto anche male, snaturando a volte completamente il contenuto dell'opera.

In questo caso il rapporto tra Chihiro e Haku viene fatto passare nell'adattamento italiano come una chiara "relazione amorosa", nella quale è "grazie al suo amore" che Chihiro salva Haku dalle ferite... in realtà non si fa mai accenno a questo discorso nel film, e Chihiro agisce così non per amore, ma perché è buona e si impegna per tutti. Infatti allo stesso modo salva Kaonashi e il dio del fiume, disinteressatamente.

Infatti Chihiro non è una ragazza cattiva all'inizio, che viene convertita dall'amore o dalle avversità (come qualcuno ha detto): Chihiro è sempre stata così fin dal principio.

A quando quindi un'edizione delle opere di Miyazaki rispettosa della sua arte anche qui in Italia?

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